La carovana del sultano by Marco Aime

La carovana del sultano by Marco Aime

autore:Marco Aime [Aime, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-04-03T12:00:00+00:00


Un cammino diverso.

Per il viaggio di andata i cronisti poterono attingere a molti racconti, ma nessuno seguí il sultano nel viaggio di ritorno. Cosí, mentre le cronache abbondano di particolari spesso inventati relativi al primo viaggio, poco è stato scritto sul percorso inverso, tranne segnalare, come vedremo, un cambiamento di itinerario. Il percorso fu scelto con grande cura dai generali di Mansa Musa, responsabili dell’incolumità dell’imperatore e della sua corte. Uno dei due rischi maggiori, la stagione delle piogge, fu fortunatamente evitato, dato che si calcolò per eccesso la sua probabile durata. Tra giugno e fine ottobre, infatti – ma talvolta anche dopo –, il rischio che le vie di terra diventino impraticabili e le città del delta interno del Niger si trasformino in isole irraggiungibili se non in piroga è altissimo e i percorsi alternativi sono molto piú tortuosi e lunghi di quelli normalmente seguiti. In quei mesi la marcia della colonna imperiale fu rallentata dal passo lento di dromedari e asini che affondavano nel fango e da un caldo opprimente sotto un cielo basso, perennemente grigio.

Non abbiamo date di riferimento relative alla partenza di Mansa Musa, ma possiamo ipotizzare che non si sia fermato molto al Cairo, vista la penuria di mezzi a sua disposizione. Secondo Ki-Zerbo il viaggio di ritorno fu compiuto a dorso di dromedario, per evitare il mal di piedi sofferto dai servitori2. Sebbene i componenti della carovana fossero molti meno rispetto all’andata, sembra comunque improbabile che tutti potessero viaggiare sui dromedari. È possibile, invece, che fosse un privilegio riservato al sovrano e ai suoi dignitari. In ogni caso, la carovana ripercorse a ritroso l’itinerario dell’andata fino a Ghadames, forse visitò Siwa con i suoi bellissimi laghi e quasi certamente fece sosta ad Augila, ancora mamelucca, e quindi sicura e ricca di acqua, orti e frutta per fare rifornimento dei suoi celebri datteri – alimento di alto valore nutritivo, insostituibile nelle lunghe tratte desertiche.

Secondo Ibn Khaldun, a Ghadames Mansa Musa venne intercettato da Abu ‘Abd Allah al-Ma’mir, il capo almohade della regione di Biskra. Questi gli raccontò di essere stato arrestato e incarcerato a Ouargla dal sovrano locale, mentre stava attraversando lo M’zab3. Gli chiese pertanto di appoggiarlo nella sua vendetta e di aiutarlo a riconquistare Ouargla. Mansa Musa non oppose un rifiuto netto, ma propose ad al-Ma’mir di seguirlo fino a Niani, dove avrebbe avuto quello che chiedeva. Questo episodio conferma che la sovranità di Mansa Musa veniva riconosciuta anche nei territori sahariani adiacenti alla regione di Ouargla4. Secondo quanto descritto da Ibn Khaldun, durante l’incontro con Mansa Musa al-Ma’mir

militava nello M’Zab a favore del ritorno dei Fatimidi. Aveva addirittura reclutato bande di arabi per ordire un complotto. A Ouargla l’avevano catturato con la forza. L’avevano messo ai ferri ma, dopo un certo tempo, lo avevano rilasciato. Al Ma’mir si era allora spinto nel deserto per andare a chiedere soldati a Mansa Musa; avendo appreso che quest’ultimo era in pellegrinaggio, decise di aspettarne il ritorno a Ghadames. Sperava di ricevere rinforzi contro i suoi nemici e di avere un appoggio al suo progetto.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.